
Immaginate che questa conversazione avvenga intorno alle 2:00 a.m. per far combaciare alcuni fusi orari particolarmente ostici (e questo spiegherebbe già molte cose).
T. – Robots!
S. – Non sono sicuro che sia così interessante. Ho visto troppi film di robot che non raggiungevano la sufficienza.
T. – I robot sono sempre interessanti. Qual è il tuo preferito?
S. – Sono tentato di risponderti: il pistolero di Yul Brinner in Westworld. Invece ti chiederò la regola 6.
T. – Solo robot intelligenti. Niente colossi metallici con un pilota umano nella testa.
S. – Allora il robot pistolero non va bene. Nel film si comporta come un insetto predatore. Metto sul piatto Robbie del Pianeta Proibito. Il primo robot del cinema che segue a suo modo le leggi della robotica di Asimov. E tu?
T. – I robot di Laputa del film di Miyazaki. Sono dolcissimi, comunicano con toni flautati e sono un po’ strabici. In più possono volare..
M. – Prima o poi dovremo mettere la regola che vieta a T. di citare robe giapponesi. Ciao a tutti.
T. – Ciao M.. È impossibile. Non puoi parlare di robot senza citare il Giappone, a partire da Astro Boy.
S. – È vero. A proposito. Adesso mi viene in mente che il mio robot preferito non è Robby, ma il Maggiore Kusanagi di Ghost in the Shell. L’anime, non il film con Scarlettina.
M. – Io rilancio con Ava, l’androide di Ex Machina. Fragile fisicamente, ma tostissima. Alicia Vikander è sempre nel mio cuore da allora.
S. – Ava è fantastica. Puro istinto di sopravvivenza in salsa robotica. Approvo. Bene, ora che abbiamo scelto i nostri capitani. Qual è la tesi che vuoi portare avanti, T.?
T.- Ecco. Ho una teoria riguardo alle gambe dei robot.
M. – Gambe? Ava è quella con le gambe più belle. Snelle e trasparenti dove brillano fibre ottiche e ossa di titanio.
T. – Secondo me i robot che possono muoversi velocemente sulle gambe non verranno mai messi in vendita perché ci fanno paura.
S. – Forse hai ragione, anche io li trovo inquietanti.
T. – Sì. Immagino che sia come per i ragni. Anche loro hanno le zampe. Se qualcosa dotato di zampe e gambe ci insegue perdiamo la testa. Nessun trucco del marketing potrà metterci rimedio.
S. – Perciò secondo te siamo destinati a un futuro di robot con le rotelle?
T. – Qualcosa del genere. E, in ogni caso, dovranno essere piccolini. Le dimensioni dei bambini. Nessuno vuole trovarsi intorno dei giganti di metallo. I robot piccolini fanno tenerezza.
M. – Non sono d’accordo. Prima o poi si troverà un compromesso. Gli ambienti umani sono progettati per esseri dotati di gambe e noi abbiamo bisogno di macchine che ci assomigliano per fare i nostri stessi lavori.
S. – A meno che non abbiano l’aspetto di ragni, insetti, o di cani con un braccio meccanico al posto della testa. Comincio a pensare che T. abbia ragione.
T. – Visto? Fanno venire i brividi persino quando ballano Uptown Funk.
M. – Stiamo giudicando una tecnologia ancora acerba solo dal suo aspetto esteriore. Sono convinto che in futuro i robot saranno molto meno inquietanti.
T. – Come Ava? Non saprei dirti se è più sensuale o più inquietante.
S. – Credo che T. abbia ragione. Ripensandoci i robot che mi incutono meno timore sono quelli privi di gambe. Tanto per iniziare i Daleks di Doctor Who.
M. – Non è colpa delle gambe. Come si prende sul serio un bidone della spazzatura condominiale che ti minaccia con uno sturalavandini?
S – Se avessero delle gambe e fossero più alti degli umani anche loro sarebbero più spaventosi. Perciò T. come immagineresti un robot che se ne va in giro per casa tua?
T. – Magari come Rosey, la cameriera dei Jetsons (I pronipoti n.d.r.)
M.- Se non ricordo male combinava un sacco di guai anche lei.
S – O forse come Wall-e il tenero robottino cingolato della Pixar.
M – Ripensandoci il primo robot assassino della storia aveva i cingoli come Wall-e. L’hanno usato per depositare una carica esplosiva vicino a un tizio che minacciava di uccidere chiunque si avvicinasse.
T. – 🙁
S. – Oops…
[my_chatbot]