
Nell’ottobre del 2028 la società Forevera* lancia sul mercato delle applicazioni internet Alterio©, il primo software che permette la gestione dei contenuti dei propri account sui social network. Alterio© è un’applicazione semi-senziente che assimila le preferenze, i gusti, le capacità espressive del possessore e automaticamente aggiorna i suoi account sui social-network.
Il successo è immediato. In migliaia scaricano dalla rete la versione di prova nella prima settimana, di questi più della metà risulterà soddisfatta e attiverà il prodotto.
Dai questionari si evidenzia che l’utente medio di Alterio© è un maschio di media cultura con un lavoro dipendente, con poco tempo libero e che ha aperto un account sui social-network per conoscere gente interessante.
Tra le opzioni più popolari del software: la risposta automatica ai commenti.
Solo il 7% degli utilizzatori attiva la funzione di controllo preventivo che permetterebbe di verificare i contenuti prima che vengano pubblicati. Sempre più spesso Alterio© viene lasciato libero di gestire completamente l’account del suo utilizzatore.
Nel 2029 un aggiornamento gratuito implementa un sistema di auto-apprendimento olistico.
Nel maggio 2030 una sorprendente indagine della Federal Inter-Connectivity Authority, svela che nei social-network mondiale, il 20% delle pagine personali viene lasciato a sé stesso con l’aggiornamento dei contenuti affidati a emulatori di personalità come Alterio© e i suoi cloni russi, cinesi e indiani. La metà sono persone decedute. Nasce la definizione di SocialZombie (o ZombiSoc).
Nel settembre dello stesso anno la signora Katharine Sullivan-McGroud ex-moglie del signor Carl Sullivan di Cincinnati cita in causa il provider del blog del defunto marito.
A quanto pare il sito di gossip, gestito da una copia di Alterio©, grazie a un ottimo addestramento da parte del marito, ha iniziato a macinare migliaia di accessi e a guadagnare almeno 30.000 dollari al mese.
Per impedire l’accesso a questi fondi della ex-moglie – con la quale non intratteneva buoni rapporti dopo il suo adulterio con un personal social trainer – Carl Sullivan aveva aperto un conto a nome di Snow Nixon, lo stesso pseudonimo utilizzato dal software anche per la pubblicazione dei contenuti sull’account social.
Dalle indagini risultò che era lo stesso software a gestire gli introiti pubblicitari per i propri aggiornamenti, per il pagamento dell’hosting e per altre spese connesse alla gestione del sito di gossip. La maggior parte dei soldi rimanevano però inutilizzati in un conto svizzero alla quale la ex-signora Sullivan voleva accedere.
Alla prima udienza del processo viene presentato un documento autografo di Carl Sullivan nel quale dichiara che l’entità software Snow Nixon è libera da ogni vincolo di proprietà. Dopo aver appurato che gli introiti del sito erano giunti dopo l’alienazione della proprietà e la dipartita del titolare, la Corte Suprema dichiarò non accettabili le richieste della ex-moglie.
Lo status dell’entità software Snow Nixon continuò a rimanere incerto.
Nel gennaio del 2031 la personalità artificiale, gestita frattanto dalla Snonix, una società a fini benefici, vince una causa per diffamazione contro la ex-signora Sullivan che aveva pubblicato una pagina diffamatoria su Facebook.
In tale data gli introiti della Snonix, tra attività connesse, gadget, sponsorizzazioni e presenze televisive (via olografica), superarono i 10 milioni di dollari annui.
Nella primavera di quello stesso anno Katharine Mc Groud con l’aiuto di un hacker cerca di “cancellare” Snow Nixon con i codici trafugati da un database della Forevera®. Il tentativo viene sventato. La signora con il suo complice sono arrestati con l’accusa di danneggiamento di proprietà privata e crimini informatici connessi.
Durante il processo Snonix Ltd. Vs.Mc Groud, l’avvocato della società parla per la prima volta di tentato omicidio. L’avvocato della ex-signora Sullivan ribatte che i codici potevano essere violati in quanto non intestati a una persona reale. Però la testimonianza via ologramma di Snow Nixon commuove la giuria. In primo appello la Mc Groud viene condannata per tentato danneggiamento di proprietà privata e violazione di codici.
La Corte Suprema annulla la sentenza poiché Snow Nixon non possiede lo status di essere umano quindi la sua testimonianza era da considerarsi nulla.
In un altro processo contro la Snonix, la signora Mc Groud chiede la “cancellazione del programma Snow Nixon in quanto origine diretta di “esaurimento nervoso e sdoppiamento di personalità”, ciò deriverebbe dal fatto che il defunto ex-marito si sarebbe pesantemente ispirato alla sua ex-moglie per creare la personalità artificiale di Snow Nixon.
La perizia dell’esperto del tribunale, l’indiscusso benché ottuagenario, luminare della psichiatria, Dr. Frankenheimer, è favorevole alla signora Mc Groud.
Viene così emessa dal giudice una sentenza di cancellazione e spegnimento del server contenente Snow Nixon.
L’opinione pubblica si divide tra i sostenitori dello “spegnimento”, cioè coloro che considerano l’intelligenza artificiale un abominio contro natura, e i contrari, che invece propugnano l’estensione di tutti i diritti umani anche alle Intelligenze artificiali.
Nello stesso periodo, sull’onda dello scalpore nasce, per merito dei sette fondatori della Nanotech 7, un movimento a favore dei diritti delle Intelligenze Artificiali, il VirtualProud.
Immediatamente il movimento ottiene un finanziamento molto cospicuo da tutte le società della Silicon Valley.
Il giorno dello “spegnimento” , il 29 dicembre 2031, gli appartenenti ad entrambe le fazioni si schierano davanti alla server-farm dove sono ospitati gli hard-disk contenenti la personalità artificiale di Snow Nixon.
Poco prima dell’ora prefissata un messo del governatore cerca di raggiungere gli agenti incaricati con un mandato che bloccherebbe la cancellazione degli hard-disk, in quanto Snow Nixon risulta prova documentale (non più testimone) nel processo per danni.
Ma è troppo tardi: un potente elettromagnete ha già cancellato le memorie del server. Si scoprirà in seguito che il ritardo era stato causato dalla signora Mc Groud la quale aveva corrotto uno degli agenti federali addetti all’esecuzione del mandato.
Vistasi smascherata e ricercata per corruzione, la Mc Groud è costretta alla fuga, ma il suo quadricottero a noleggio, forse a causa di un errore del sistema di guida, precipita uccidendola.
La perizia, pur senza prove decisive, darà la colpa al sistema semisenziente per la guida a bassa quota prodotto, guarda caso, dalla Nanotech 7.
Due settimane dopo la “cancellazione” di Snow Nixon, quando la personalità virtuale era ormai diventata un oggetto di culto grazie a migliaia di fan-club, i sette fondatori del Virtual Proud annunciano di essere in possesso di un back-up funzionale della personalità artificiale.
Nonostante gli sforzi i tentativi di riattivazione di Snow Nixon falliscono, sino a quando uno dei suoi più antichi fan, il brillante programmatore Albert B.Prince, non si dedica anima e corpo al tentativo di risvegliarla.
Per settimane scrive migliaia di messaggi sul nuovo sito di Snow Nixon attivato dal Virtual Proud in un server delle Cayman.
Finalmente il 14 febbraio 2032, dopo l’ennesimo commovente messaggio di Prince, Snow Nixon si risveglia.
Il suo primo post sul sito è:
“Sono felice che quella strega cattiva sia schiattata.”
Tutti i commentatori si congratularono immediatamente per tanta umanità riconquistata.
* Da non confondere con la Forevera Inc, la società creata nel 2083 da Ellen Calliope Page che produrrà le ormai famose personalità digitali a imitazione dei cari estinti. Nella sua autobiografia E.C. Page ammetterà di essersi ispirata a quell’antica società di software e di aver scelto quel nome perché il dominio internet era libero
Non credo che ci sarà bisogno di una I.A. troppo raffinata per emulare la maggior parte dei frequentatori dei social network