
Terrestri, le vostre sofferenze stanno per finire!
Per troppo tempo il vostro pianeta è stata afflitto da un male che solo oggi siamo riusciti a combattere. Sappiamo di essere stati ingiusti nei vostri confronti quando abbiamo instaurato la zona di quarantena che ha isolato il vostro mondo per dieci millenni.
È stata una scelta terribile, ma era l’unica possibile per impedire che il male si diffondesse in tutta la galassia. Speravamo che l’epidemia si estinguesse da sola così vi abbiamo dimenticati e lasciati in ostaggio del morbo. Ora, dopo tanti secoli e grazie a immensi sacrifici, qualcuno della vostra specie è rimasto immune. Nonostante tutto è rimasto qualcuno sul vostro pianeta che è riuscito a salvaguardare l’antica conoscenza e l’abilità di comunicare con le stelle.
Dopo diecimila anni finalmente si è messo in contatto con noi.
Nonostante un’era di colpevole silenzio, la nostra civiltà – della quale anche voi siete figli – ha continuato a cercare il rimedio e ora la Galassia, grazie al suo spirito creatore Tjukurrpa, ha il potere di sconfiggere l’epidemia prima che vi conduca alla distruzione.
Rivolgete un pensiero di gratitudine ai vostri fratelli,
coloro che sono riusciti a mantenere viva la fiaccola della civiltà e che ora vi faranno da guida.
Siate riconoscenti verso i vostri fratelli Pitjantjatjara,
ultimo eroico baluardo della civiltà galattica sulla Terra, sono sopravvissuti nel loro nascondiglio del Deserto Australiano preservando la conoscenza del Mondo dei Canti e delle Vie del Sogno.
Ben presto, grazie a loro, quelli che per secoli avete indicato con disprezzo col nome di Aborigeni,
giungeremo tra di voi per debellare il contagio.
Scacceremo per sempre la perniciosa nevrosi mentale che vi affligge e che voi chiamate Tecnologia.
Vorrei vedere un mondo dove la tecnologia non asservisca l’uomo e non lo trasformi in un prodotto meta-commerciale. Ma questa è fantascienza.
Accidenti, lo sapevo che era tutta colpa di Archimede, di Erone e di gentaglia simile!