Da molto tempo vivo su questa roccia.
Ho imparato a superare le stagioni che si ripetono, sopportando il freddo, il caldo e la fame.
Osservo: è l’unica cosa che posso fare.
Vorrei invece essere messaggero per raccontarvi tutto ciò che ho visto.
Ho conosciuto l’Evoluzione, quella che voi avete letto nei libri, forse con un certo distacco perché vi sembra così lontana nel tempo.
Il tempo?
E’ stato un attimo, quella volta, passare dal mare a quello scoglio laggiù e poi su questa roccia. A me dispiace che abbiate perso così tanti particolari, non riesco a darmene pace.
Quanta bellezza e quante tragedie nella storia dell’Evoluzione: ricordo creature bellissime, troppo fragili per sopravvivere. Ed esseri enormi, spaventosi e fortissimi che sono spariti forse perché inutili.
Da poco siete arrivati voi: mi stupisce e mi diverte la vostra fantasia. Peccato continuiate a pensare tutto il giorno, non riuscite a farne a meno, vero?
Eh sì, questo è il vostro punto debole, ma non volete proprio tenerne conto.
La vostra presenza qui ha un costo altissimo, ma non è questa la sede per parlarne. Alla fine capirete.
Cerco spesso di classificare le vostre invenzioni, vado pazzo per la tecnologia: sapete, ho un debole per quelle cose che voi chiamate calcolatori, o computer, e poi quell’idea della Rete…
Sinceramente all’inizio non pensavo potesse funzionare, mi sembrava inutile, con tutto quello che c’è da sistemare d’importante.
Ieri mi sono detto: forse riesco a farcela, posso far sapere come sono andate veramente le cose, fin dall’Inizio.
Non sono in grado di scrivere, né di parlare, ma con l’ultima tecnologia, grazie alla quale è possibile collegarsi col semplice pensiero alla Rete vi racconterò la vera storia dell’Evoluzione, se me lo permettete.
“L’estro mi spinge a narrare di forme mutate in corpi nuovi, o Dei – anche queste trasformazioni furono pure opera vostra – seguite con favore la mia impresa e fate che il mio canto si snodi ininterrotto dalla prima origine del mondo fino ai miei tempi.”(Ovidio – Metamorfosi)