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Un’appassionante space opera per ragazzi

La St.Jemis è una vecchia nave spaziale trasformata in un collegio. Il suo equipaggio è composto da ragazzi della Fascia che non hanno più una famiglia o non l’hanno mai avuta. Dieci anni dopo la Grande Guerra Interplanetaria che ha seminato morte e distruzione il Sistema Solare stenta ancora a risollevarsi. La nave scuola St.Jemis è uno delle poche scuole spaziali che accoglie i giovani sbandati senza fare troppe domande. Il decrepito vascello spaziale, gestito da un anziano reduce, sarà per molti di loro l’unico posto che potranno chiamare casa.
Alla fine dell’anno scolastico la St.Jemis partirà come ogni estate per un viaggio d’istruzione che permetterà al suo equipaggio di visitare alcune attrazioni del sistema solare. Ben presto quella che sembrava una tranquilla crociera d’istruzione si trasformerà in un inseguimento mozzafiato attraverso le insidie del sistema solare. Sarà un viaggio indimenticabile per undici ragazzi che si ritroveranno ad affrontare spietati pirati spaziali, invenzioni dal potere terrificante e habitat orbitali abbandonati dove si nascondono ancora i fantasmi del crudele conflitto che ha reso inabitabile la Terra. Un viaggio dove ognuno di loro scoprirà il valore dell’amicizia, della lealtà, della tolleranza nelle diversità, del coraggio per affrontare le avversità con intelligenza e un pizzico di furbizia.

La graditissima recensione su Parole incontrate

Il podcast “Parole incontrate” del venerdì dedicato a “Il viaggio della ST.Jemis”. Maddalena ha un blog molto curato dove racconta fatti interessanti, recensisce libri per ragazzi e legge storie per imparare l’inglese. Non dimenticate l’appuntamento settimanale col suo podcast ogni venerdì e, come dice lei, fiondatevi ad ascoltarlo!


La bella recensione di Erika Giuntoli su Instagram

La mia età non è questa è almeno la metà”, è una frase di Brunori Sas che mi risuona ogni volta che leggo un libro per ragazzə e Forevera è la casa editrice che più nutre la me fanciulla, la coccola e la fa sentire compresa.

L’ultimo libro,” Il Viaggio della St.Jemis” di Isolde Fulke, è un concentrato di inclusione e disuguaglianze, famiglie speciali e amicizia, insidie e salvezze, il tutto immerso in un futuro distopico iper tecnologico dove l’intera umanità si è evoluta e vive nello spazio dopo aver reso inospitale la Terra.

È sorprendente veder descritte le estreme conseguenze di scoperte tecnologiche che al giorno d’oggi sono ai primi passi. Fa riflettere sul ruolo attivo che ognunə di noi ha sul processo innovativo, che non può trascendere dalla cura per il proprio pianeta.

È un libro che consiglio a tuttə, anche ai ragazzə un po’ cresciutə come me 😉


La recensione di Maurizio Codogno su Notiziole

Nella storia della fantascienza sono noti i cosiddetti “juveniles” di Heinlein: racconti dove il protagonista è un giovane ragazzo (rigorosamente maschio, ricordiamoci che stiamo parlando di libri scritti tra il 1947 e il 1958) che fa cose ” da adulti”. Definirli banalmente “libri per ragazzi” è riduttivo: Heinlein li scrisse per un pubblico di tutte le età, e la differenza principale con i romanzi per così dire standard è solo nella possibilità di un giovane lettore di immedesimarsi con i protagonisti.

Ecco: in questo caso abbiamo un juvenile in piena regola.

La St.Jemis è una vecchia astronave più o meno in disarmo che è stata riconvertita in una nave scuola per gli orfani della Grande Guerra Interplanetaria, gestita da Ferdinando, un ex militare. Alcuni dei ragazzi non sono mai stati adottati, per varie loro menomazioni, e costituiscono l’equipaggio della nave. Marlo è il più grande di loro e fa da vice a Ferdinando. Il gruppo prevede come tutti gli anni di fare una Crociera d’Istruzione durante le vacanze estive: solo che il propulsore principale è rotto, e per recuperarne uno nuovo accettano di fare un’operazione di recupero per un venditore di pochi scrupoli. La spedizione riesce sin troppo bene, e i ragazzi si ritrovano in mezzo a una serie di avventure nel sistema solare.

Rispetto ad Heinlein c’è sicuramente meno sessismo: Isolde Fulke fa affiancare a Marlo una coprotagonista femminile, Stella, che è cieca ma con due innesti oculari che le permettono di vedere ma anche una specie di lettura delle emozioni di coloro vicino ai quali si trova. In generale la storia è avvincente e la trama scritta bene: le uniche cose che io non ho apprezzato moltissimo sono state le frasi che a volte sembravano più rincorrere la lingua parlata che quella scritta. Ma d’altra parte io sono un boomer, non potete pretendere molto da me!


“Nessun romanziere ha saputo immaginare qualcosa di così incredibilmente improbabile come quello che realmente accade in questo folle universo.”

Chi è Robert Anson Heinlein?

Nato a Butler (piccolo centro agricolo del Missouri) il 7 luglio 1907, studioso di fisica, è uno dei più grandi scrittori di fantascienza di sempre. Heinlein è stato maestro di quel tipo di romanzo in cui l’avventura e il discorso tecnico-scientifico celano inquietanti interrogativi etici: l’analisi sociologica di Heinlein è oggettivamente una aperta contestazione del sistema americano.

Robert Heinlein è uno degli autori di genere più significativi del Novecento. A lui si attribuisce la straordinaria capacità di aver saputo combinare il realismo e l’immaginazione con l’interpretazione delle contraddizioni della società americana, durante le fasi di profondo cambiamento del dopoguerra.

(da Biografie Online)

Tra i suoi indimenticabili romanzi:

“Fanteria dello Spazio”, “Universo”, “La luna è una severa maestra”, “Straniero in terra straniera”


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Isolde Fulke

Passa il tempo dentro una galleria con una macchina gigantesca che ha effetti bizzarri su cose piccolissime. Pastafariana (nel cuore) della prima ora è anche sacerdotessa della Vera Carbonara con guanciale e pecorino. Il suo vero nome appartiene alla nonna e lo usa solo per le occasioni speciali.

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