In un mondo parallelo la storia ha preso un’altra direzione a causa di un remoto evento. Tuttavia anche in quel flusso temporale la Prima Guerra Mondiale semina dolore e distruzione. La piccola isola-stato del Giudicato viene trascinata nell’immane conflitto da un’antica alleanza. Nel 1916 e le truppe del Giudicato di Sardegna combattono una sanguinosa guerra di trincea contro gli austriaci, accanto all’irriducibile avversario di un tempo: il Regno d’Italia
Tra Antoni, appartenente all’antico Corpo degli Arkeris Giudicali, Ottavio Martini – tenente dei Lancieri del Regio Esercito – nonostante le iniziali diffidenze nasce un’amicizia profonda che li unirà nelle vicissitudini di una guerra crudele. Su di loro veglierà il comandante degli Arkeris, Gunale de Lacon, esperto ufficiale del Giudicato, incaricato dalla sua sovrana – la Judikissa di indagare sulle nuove e terribili armi chimiche che hanno sterminato la brigata Aristanis appena schierata sulle pendici del Monte San Michele.
- 114 pagine, versione cartacea
- tempo di lettura 1,5-2 ore
- 3,99 € ebook (0,00€ kindle Unlimited)
la bella recensione di Erika su Instagram:
“Ho amato questa ucronìa in un modo speciale, perché immaginare la Sardegna come uno stato indipendente è un esercizio mentale che ho praticato tante volte, anche se non ho mai osato spingermi troppo in là. Le vicende del romanzo di Salvatore Mulliri, si sviluppano su una linea temporale alternativa che porta ad esiti storici molto diversi da quelli che conosciamo. Mi ricorda un po’ i giochi che facevo da bambina, quelli del “facciamo finta che” o del “e se…”, anche se la storia non ha nulla di infantile, tutt’altro, però conserva quella creatività che riconosci essere senza sforzo, naturale.
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Forse Salvatore Mulliri non sa è che il “facciamo finta che ” è proprio di tanti, tantissimi Sardi che hanno sognato sempre una Sardegna indipendente come lo è stata ai tempi eroici dei Giudicati, ma le batoste prese dai colonialisti venuti dal mare hanno inibito l’azione reale per poter essere ciò che si vorrebbe. Purtroppo in Sardegna la “borghesia” incapace di svilupparsi con il popolo ha preferito allearsi con “kini benit de mari”contro il Popolo ,permettendo ai “benius de mari “ogni sopruso e barbarie contro il popolo pur di poter raccattare le briciole del padrone di turno: vedasi la tragedia delle “Tankas serraras ah muru”che causarono migliaia di morti (di fame): la “borghesia” si prese le terre pubbliche e “massaius eh pastòris morirono di fame.
@Gianni, forse per questo l’idea di un popolo sardo orgoglioso, unito sotto la stessa bandiera e la stessa lingua, che persegue degli obiettivi comuni, che non subisce le decisioni di una classe politica imbelle e guidata da forze esterne alla Sardegna, è oggi – più che mai – un sogno che si può realizzare solo in un romanzo di fantascienza
La bella recensione di Maurizio Codogno su Amazon:
Salvatore Mulliri è sardo. Ed è fiero di essere sardo. Nulla di strano quindi che in questa sua ucronia ci si trovi in un mondo in cui la Sardegna è sempre restata fieramente indipendente, e inopinatamente si schiera nella Prima Guerra Mondiale a fianco di un nemico storico anche se mai ufficialmente entrato in guerra: il regno d’Italia. Leggiamo così di un contingente simbolico sardo che affianca gli italiani nel fronte giuliano, e soprattutto gli “arkeris”, guidati dal “mannu” Gunale de Lacon. Il tenente vicentino dio cavalleria Ottavio Martini viene distaccato presso l’alleato, e farà amicizia con il cadetto Antoni Marcias. Il romanzo breve è fondamentalmente una storia di guerra, ma anche di diversità non sempre facili da mettere insieme – il mondo della Sardegna rimane a lungo un mistero per gli italiani – e soprattutto di un tempo che stava per finire. Certo, gli arcieri sono anacronistici anche se in guerra sono devastanti; ma lo stesso vale per i cavalieri. Una lettura che scorre davvero in fretta; la nota finale fa sperare in un seguito della storia.